Tragedia imperiale by Michael Kulikowski

Tragedia imperiale by Michael Kulikowski

autore:Michael Kulikowski [Kulikowski, Michael]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Hoepli
pubblicato: 2023-09-15T00:00:00+00:00


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Galla Placidia, Ezio e Valentiniano III

Come sappiamo, Onorio morì il 15 agosto del 423. Galla Placidia aveva lasciato Ravenna poco prima. Non essendoci nessuno a raccogliere la porpora di Costanzo, in Occidente si determinò un interregno di fatto. Per quanto Teodosio II, o chi pretendeva di parlare in sua vece, abbia accarezzato l’idea di governare tutto l’impero da solo da Costantinopoli, quella non fu mai una possibilità realistica. A dicembre le acque si mossero e a Ravenna fu proclamato augusto il primicerius notariorum Giovanni (Giovanni Primicerio).

Difficile dire con certezza chi ci fosse alle spalle di questa nomina. Le fonti di cui disponiamo citano solo due nomi. Quello del magister utriusque militiae Castino, che avevamo incontrato l’ultima volta nella fallimentare campagna contro i Vandali in Spagna che spinse Bonifacio – alleato di Galla Placidia – a lasciare l’Italia e ad andare in Africa dove divenne comes Africae. E quello di Flavio Ezio, un ufficiale subalterno originario della Mesia, nato a Durostorum e ora trentenne. Suo padre Gaudenzio aveva servito nella campagna di Teodosio I contro Eugenio per essere poi estromesso da Stilicone. Mentre ancora Gaudenzio era in auge, Ezio era stato «ostaggio illustre» presso gli Unni con i quali intratteneva tutt’ora buone relazioni. Padre e figlio approfittarono dell’usurpazione di Giovanni per riuscire laddove finora avevano fallito: a Gaudenzio fu conferita la carica di magister militum praesentalis ed Ezio – che pur avendo servito come protector domesticus per quasi tutto il decennio, non aveva ancora ottenuto una promozione – divenne cura palatii, ufficiale di rango equivalente a quello di tribuno di una schola. Impossibile risalire alla posizione del Senato romano, ma possiamo ipotizzare che anche qui, e non solo alla corte di Ravenna, ci fosse una parte che collaborava con Castino. Tutti i solidi coniati in nome di Giovanni provenivano da Ravenna, ma ci sono giunte molte monete in bronzo coniate a Roma a dimostrazione del suo prestigio anche in quella città.

L’ascesa di uno sfidante dinastico, come abbiamo visto, mobilitò il regime costantinopolitano alle spalle dei suoi famigliari in esilio: gli ambasciatori inviati da Ravenna con i ritratti imperiali di Giovanni furono subito respinti ed esiliati. Teodosio infine riconobbe Costanzo III come legittimo imperatore, Valentiniano come nobilissimus puer e Galla Placidia come augusta. Licinia Eudossia, figlia di Teodosio, fu promessa a Valentiniano; le forze orientali occuparono Salona e fu stabilita una base a Tessalonica, dove Valentiniano venne elevato al rango di cesare da Helion, fido magister officiorum di Teodosio. Galla Placidia e Valentiniano accompagnarono l’esercito fino a Salona. Qui il grosso si imbarcò per l’Italia sotto il comando di Ardaburio. La cavalleria, guidata da Aspare, seguì via terra passando da Sirmio (non ancora vittima degli Unni di Attila). Arrivò ad Aquileia incontrando una scarsa resistenza organizzata. Galla Placidia e suo figlio stabilirono la residenza ad Aquileia fino alla fine dei combattimenti. Il 424 fu l’anno del consolato di Castino che però non trovò riconoscimento in Oriente. L’Oriente riconosceva il magister militum Vittore come unico console. La notizia di un’imminente invasione orientale condusse



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